Le classi quinte della Scuola Primaria di Turbigo esplorano la corrente pittorica "naïf".
L'artista naïf è di solito autodidatta, privo di specifica formazione artistica.
Le opere naïf, generalmente dipinti, sono caratterizzate da una notevole semplicità e da una certa modestia tecnica ed esecutiva, sia nel disegno che nella stesura del colore e nell'impianto prospettico e compositivo d'insieme.
Il tema predominante è la rappresentazione della realtà sociale più umile e quotidiana, generalmente in chiave favolistica, poetica o magica; predomina la spontaneità e l'ingenuità.
Questo particolare approccio all'arte acquista rilevanza storica a partire dalla fine del XIX secolo, quando Rousseau il Doganiere espose opere di tale impostazione al Salon des Indépendants del 1886.
A partire dai primi decenni del Novecento l'arte naïf conobbe un notevole sviluppo e una certa popolarità in Europa.
L'istituzione nel 1966 della Triennale d'arte naïf a Bratislava contribuì al fiorire del genere nell'Europa dell'Est e in particolare in Jugoslavia, dove fu protagonista Ivan Generalić, che ebbe il merito di diffondere la tecnica della pittura su vetro.
Diverse mostre esportarono il genere in vari Paesi, fra cui gli Stati Uniti e l'Italia, dove si distinsero in particolare Orneore Metelli, Antonio Ligabue e Dino Pasotti.
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