La serata del 12 aprile 2018 alla Scuola secondaria di Turbigo rimarrà un ricordo indelebile nei cuori di tutti partecipanti.
Il nostro auditorium era gremito come si vede raramente; il pubblico, formato da genitori, alunni di ogni età, insegnanti, cittadini era attento e stupito per ciò che stava accadendo: gli ospiti venuti dall’Istituto ‘G. Leopardi’ di Sarnano, 37 ragazzi con 5 insegnanti e la loro dirigente scolastica, hanno condiviso con i presenti una parte di se stessi e delle loro vite.
Con una testimonianza coraggiosa ci hanno fatto immedesimare nella loro esperienza, tramite immagini suggestive del loro territorio, senza tralasciare il doloroso racconto sugli effetti delle scosse sismiche del 2016.
I momenti più emozionanti sono passati attraverso la voce di alcuni ragazzi che dal palco hanno letto i testi scritti da loro e dai loro amici: Maria Vittoria ha interpretato con intensità il testo di Agnese (‘Quanto ho pianto quella volta’) e Tommaso ha prestato la voce ad Alex leggendo ‘La casetta’, racconto dell’amico sulla SAE (soluzione abitativa di emergenza) assegnata alla sua famiglia. Non c’è bisogno di commenti per descrivere la forza e la delicatezza trasmessa da questi ragazzi, giovanissimi e così dignitosi nel raccontare di sé: semplicemente vale la pena di rileggere i loro testi (vedi allegati).
Di grande impatto è stata l’interpretazione di un dialogo immaginario tra un soccorritore e un uomo anziano, che si ritrova sorpreso dal terremoto in casa sua, sommerso da macerie e polvere, senza sapere dove sia la sua compagna di vita. Il soccorritore che si accorge di lui non si dà pace finché, scavando, non raggiunge la sua mano. I ragazzi della secondaria, Francesca, Andrea e Alessandro, hanno saputo rendere i sentimenti di angoscia per un fatto terribile che lacera le certezze quotidiane, ma anche l’immenso valore dell’aiuto che possiamo dare e ricevere cercando di soccorrere chi ha più bisogno.
Benedetta ha letto un suo testo semplice e profondo per ringraziare i Turbighesi.
Ha risollevato gli animi di tutti con una ventata di freschezza e allegria la comparsa sulla scena della maestra Elide: indossando un costume folkloristico ha danzato con i suoi alunni sui passi del ‘salterello’, ballo popolare marchigiano, e ha dedicato ai turbighesi degli ‘stornelli’ composti da lei insieme ai ragazzi (vedi allegato). È sorprendente scoprire, attraverso semplici assaggi di tradizioni ancora vive, il carattere di un popolo, energico, concreto, capace di guardare con speranza al futuro.
Infine le voci commosse della maestra Rosella e della Dirigente Maura Ghezzi, con i racconti degli istanti più difficili e la voglia di ricominciare, la gratitudine sincera (e immeritata) per la nostra vicinanza hanno lasciato in tutti un’emozione profonda: l’autenticità di un incontro umano che va oltre la distanza geografica e, come loro ci hanno insegnato, “oltre la paura”.
Il messaggio che ci ha lasciato la Dirigente riguarda anche noi: “La scuola è il cuore pulsante di una comunità”. La gente di Sarnano ha affrontato il sacrificio di mandare i figli a scuola al pomeriggio nell’unico edificio antisismico, ha dimostrato una grande unità, è rimasta con tenacia sul territorio e ha lottato per ricostruire una vita serena, ripartendo dalla scuola.
Oggi due scuole, quella dell’Infanzia e la secondaria di primo grado, sono state ricostruite in tempi record, con tecnologie antisismiche e all’avanguardia, per dare ai più giovani ambienti belli e sicuri. È una gioia anche per noi partecipare alla festa di tutto il paese e dell’intera regione Marche, anche solo guardando e riguardando i filmati delle inaugurazioni e riconoscendo i volti di quei ragazzi ormai così cari: in soli cinque giorni ci hanno conquistati e sappiamo che non li dimenticheremo.
La scuola di Sarnano è anche un po’ la nostra scuola: continuiamo a seguire la loro storia, a sperare che presto anche il plesso della primaria rinasca più bello di prima, a fare quello che possiamo per sostenere la crescita dei più giovani e di tutto il nostro Paese.
La Dirigente Scolastica
Prof.ssa Maria Silanos
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